Crimine contro l’umanità che può portare al genocidio: sentenza del Tribunale Internazionale contro il blocco di Cuba

“Le leggi sono illegali, devono essere annullate, gli Stati Uniti devono risarcire Cuba, le sue imprese e il suo popolo” è una delle frasi contenute nella sentenza emessa il 17 novembre a Bruxelles, presso la sede del Parlamento Europeo, dai giudici del Tribunale Internazionale contro il Blocco di Cuba, Un evento simbolico che ha riunito più di 25 testimoni provenienti da diversi settori sociali, che hanno esposto gli effetti economici e umani della politica di asfissia economica degli Stati Uniti nei confronti della popolazione cubana, così come dei cittadini e delle imprese in altre parti del mondo, soprattutto in Europa.

In quella che viene considerata un’altra vittoria storica per Cuba, gli Stati Uniti sono stati dichiarati colpevoli di aver violato i diritti umani, i trattati e il diritto internazionale applicando il blocco contro Cuba per più di 60 anni, secondo il verdetto del tribunale internazionale che ha concluso oggi un processo sul caso al Parlamento europeo.

Questa politica di asfissia economica per un lungo periodo e il suo grave impatto sulla vita dei cubani equivale al crimine di genocidio e, poiché le leggi statunitensi su cui si basa sono illegali, deve essere abolita, si legge nella sentenza, aggiungendo che gli Stati Uniti devono risarcire i costi dei danni allo Stato, alle imprese e ai cittadini cubani.

I giudici, presieduti dal tedesco Norman Paech, hanno annunciato le loro conclusioni dopo aver esaminato le deposizioni di procuratori, esperti e testimoni durante due giorni di testimonianze sulle sofferenze che l’assedio economico causa alla popolazione e all’economia dell’isola, e a Paesi terzi a causa della sua natura extraterritoriale.

Il parere afferma che il Comitato per i diritti economici, sociali e culturali ha stabilito che le misure economiche unilaterali influiscono sulla distribuzione di cibo e medicinali e danneggiano il funzionamento dei sistemi sanitari ed educativi di base. “Le prove dimostrano che queste conseguenze dannose si sono verificate nella vita dei cubani”, si legge nel documento.

Un lungo rapporto delle conclusioni delle deliberazioni dei giudici concorda sui gravi effetti sull’isola causati dalla mancanza di valuta estera, aggravata dall’intensificarsi del blocco, una politica che viola anche il diritto alla salute ostacolando l’importazione di attrezzature mediche e prodotti e forniture farmaceutiche.

Anche l’istruzione, la scienza e la cultura sono gravemente colpite dalla mancanza di attrezzature e materiali didattici e gli scambi scientifici e culturali internazionali sono limitati.

Il blocco statunitense pone ostacoli al commercio di Cuba con altri Stati e all’importazione e all’esportazione di prodotti, violando numerose disposizioni del diritto commerciale internazionale e delle operazioni finanziarie.

Il parere sottolinea che gli effetti extraterritoriali dell’assedio economico minacciano la sovranità, i cittadini e le imprese di altri Stati.

Nella giornata conclusiva del Tribunale, Fernando González Llort, presidente dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), ha affermato che i risultati di questo esercizio giuridico e politico hanno dato una nuova e clamorosa sconfitta morale al governo statunitense, che non cessa nei suoi sforzi di schiacciare Cuba per cancellare il suo esempio per molti popoli del mondo.

Ha chiesto “nuove azioni molto più efficaci per dimostrare il marcato carattere extraterritoriale del blocco” e ha sottolineato che non esiste un solo argomento valido che giustifichi la permanenza arbitraria di Cuba nella lista unilaterale dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo.

La resistenza del popolo cubano e il sostegno della solidarietà ci incoraggiano ad andare avanti”, ha aggiunto, concludendo con un appello a rendere più efficace la lotta contro il blocco e a utilizzare il verdetto del Tribunale come strumento di lavoro.

Sebbene i risultati del processo non siano vincolanti, sono considerati un importante contributo al consolidamento e all’espansione della campagna globale contro il blocco.

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