Il governo statunitense ostacola la connessione di Cuba alle reti di telecomunicazione

Il governo degli Stati Uniti impedisce a Cuba di connettersi alle reti internazionali di telecomunicazioni attraverso i cavi in fibra ottica, ha dichiarato il primo vice ministro delle comunicazioni, Wilfredo González.

In un’intervista all’Agenzia di stampa cubana, il funzionario ha spiegato che con le sue azioni ostili, la nazione nordamericana sta limitando l’accesso dell’isola a Internet, l’uso delle informazioni, lo scambio e la creazione di conoscenze.

Questo viola il diritto dei cubani di utilizzare questo servizio e la necessità di espandere e diversificare la connettività internazionale del Paese, una misura strategica”, ha denunciato González.

Ha sottolineato che il blocco economico, commerciale e finanziario continua a essere il principale ostacolo a un migliore flusso di informazioni e a un ampio accesso a Internet e alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per il popolo cubano.

Ha inoltre denunciato i doppi standard utilizzati dal governo statunitense per sviluppare azioni a questo scopo, mentre allo stesso tempo utilizza il cyberspazio per scopi sovversivi, contro la sovranità e l’ordine legale e costituzionale, così come le norme internazionali, nel tentativo di rovesciare il sistema politico dell’isola.

González ha ricordato che nel novembre 2022 il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha raccomandato alla Commissione Federale per le Comunicazioni di negare il permesso per l’installazione del primo cavo di telecomunicazioni sottomarino tra le due nazioni.

Con il falso e assurdo pretesto che L’Avana rappresenta una minaccia di controspionaggio per gli Stati Uniti, al sistema di cavi sottomarini ARCOS-1 USA Inc. è stato impedito di includere Cuba in questa rete, che collega 24 punti di approdo in 15 Paesi del continente, ha spiegato il funzionario.

Ha spiegato che, poiché le interconnessioni con gli operatori non possono essere effettuate direttamente nel territorio nordamericano, dove si trovano i principali nodi di interconnessione, la Compagnia cubana di telecomunicazioni è obbligata a estendere la rete con punti nel Regno Unito, in Giamaica e in Venezuela, il che comporta spese per milioni di dollari.

Ciononostante, ha dichiarato che la nazione caraibica sta lavorando per espandere la propria connettività collegandosi a un secondo cavo, noto come Arimao, che collega alla Martinica attraverso una stazione di atterraggio nella provincia centrale di Cienfuegos.

Secondo l’intervistato, i regolamenti adottati dalla Casa Bianca per le telecomunicazioni non prevedono credito finanziario, né protezione contro il possibile sequestro di beni cubani, sia finanziari che di attrezzature, e l’interruzione del servizio.

Questa situazione, ha aggiunto, ostacola anche l’instaurazione di relazioni commerciali tra aziende di una nazione e dell’altra.

Fonte

Traduzione: lapoderosa.altervista.org

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