I vincoli tra Cuba e i Caraibi sono ancora più forti

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha terminato ieri il giro realizzato in tre nazioni dei Caraibi che ha compreso la sua partecipazione al VIII Vertice Caricom-Cuba, nella cornice di 50 anni di relazioni diplomatiche tra l’Isola grande delle Antille e i primi paesi di questo blocco. Prima di tornare in Patria ha reso omaggio ai caduti durante l’invasione statunitense a Granada, nel 1983.

Nel mausoleo eretto in una delle colline vicine all’Aeroporto Internazionale Maurice Bishop -dove si trovava l’accampamento della brigata dei costruttori cubani che partecipavano alla sua edificazione e che in una disuguale battaglia mostrò l’’eroismo di cui è fatto il nostro popolo affrontando le truppe più preparate dell’impero yanquee -, Díaz-Canel ha affermato che il Governo degli Stati Uniti pianificava di distruggere la rivoluzione granadina sin dai suoi inizi, per tutto quello che rappresentava in questa regione».

Poi ha ricordato il giovane Maurice Bishop, «che al fronte del Movimento della Nueva Joya, guidò l’eroica rivoluzione che marcò il destino di Granada, il 13 marzo del 1979», data del trionfo della sua rivoluzione e che un mese dopo stabilì relazioni diplomatiche con Cuba, brutalmente interrotte dall’invasione statunitense.

Il mandatario cubano ha detto che il mausoleo, oltre a ricordare i caduti onora i tradizionali vincoli di collaborazione e solidarietà tra i nostri due paesi e ha riaffermato che «Granada e i Caraibi possono continuare a contare con Cuba».

Díaz-Canel ha conversato con il dottor Keith Mitchell, leader del Nuovo Partito Nazionale, attualmente all’opposizione, grande amico di Cuba e con Cecile Ellen Fleurette La Grenade, governatrice generale.

Fonte

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