Il primo segretario del Partito Comunista di Cuba (PCC), Miguel Díaz-Canel, ha respinto la manipolazione politica degli Stati Uniti che cerca di escludere l’isola dal IX Vertice delle Americhe.
Nel chiudere la IV Sessione Plenaria del Comitato Centrale del PCC, il Presidente della Repubblica ha ringraziato i paesi che hanno mantenuto una coraggiosa posizione di solidarietà con la nazione caraibica.
“Gli Stati Uniti non capiscono che la regione dell’America Latina e dei Caraibi è cambiata per sempre e che non c’è spazio per il ripristino della Dottrina Monroe e della visione panamericana, con cui cercano di imporre il loro dominio egemonico nell’emisfero occidentale”, ha sottolineato.
Secondo Díaz-Canel, non c’è una sola ragione che giustifichi l’esclusione dell’Avana o di qualsiasi altra rappresentanza delle Americhe da questo evento.
“Nessuno può negare che tenere un’altra riunione di questo forum senza la presenza di Cuba sarebbe una battuta d’arresto storica nelle relazioni dell’emisfero”, ha detto.
Il leader del partito ha denunciato l’esclusione dell’isola dalla partecipazione alla creazione del Piano d’azione sulla salute e la resilienza nelle Americhe fino al 2030, un documento che si sta elaborando prima della riunione del prossimo giugno nella città nordamericana di Los Angeles.
Questo è un vero affronto, sapendo che i risultati del paese caraibico nel campo della salute sono indiscutibili, ha detto.
Secondo l’opinione del massimo dirigente del PCC, “in tempi di pandemia, è un oltraggio ancora maggiore ignorare il contributo di Cuba, i suoi notevoli progressi scientifici e la cooperazione nella lotta contro il Covid-19”.
Il Ministero degli Esteri cubano ha recentemente affermato in una dichiarazione che l’intenzione di escludere la nazione caraibica era una manovra politicamente motivata, come parte dei doppi standard legati alla situazione interna ed elettorale degli Stati Uniti.
Fonte: Prensa Latina
Traduzione: lapoderosa.altervista.org
